Codice Appalti 2023 e parità di genere

Codice Appalti 2023 e parità di genere

Con il codice degli Appalti 2023, le imprese che intendono vedersi riconoscere un maggior punteggio per aver adottato politiche tese alla parità di genere, dovranno dimostrare di essere certificate UNI/PdR 125:2022. 

La legge 162/2021 che ha modificato il D.Lgs 198/2006 “Codice delle Pari Opportunità”, ha apportato importanti novità in materia di pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo, introducendo anche la certificazione della parità di genere come strumento di attestazione, per le organizzazioni, di attuazione di politiche e misure volte alla riduzione del divario di genere, garantendo opportunità di crescita in azienda, parità salariale in relazione alle mansioni e tutela della maternità.

Con la pubblicazione dell’UNI/PdR 125:2022, prassi di riferimento pubblicata dall’Ente Nazionale Italiano di Normazione, è stata definita la certificazione per la parità di genere per le aziende, prevista dal PNRR all’interno della Missione 5 “Inclusione e coesione”, Componente 1 “Politiche attive del lavoro e sostegno all’occupazione”.

Il D.Lgs. 36/2023 “Codice dei contratti pubblici in attuazione dell’articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici”, anche detto nuovo Codice Appalti, efficace dal 1 luglio 2023, all’art. 108, comma 7, stabiliva che le stazioni appaltanti prevedessero un “maggior punteggio da attribuire alle imprese che attestano, anche a mezzo di autocertificazione, il possesso dei requisiti di cui all’articolo 46-bis del codice delle pari opportunità tra uomo e donna, di cui al D.Lgs. 11 aprile 2006, n. 198”.

Con il D.L. 29 maggio 2023, n. 57 è però intervenuta una modifica su questo specifico punto del nuovo Codice Appalti, ancora prima dell’efficacia dello stesso: con l’art. 2 del decreto legge è stata infatti eliminata la possibilità per le aziende di comprovare, attraverso l’autocertificazione, il possesso dei requisiti per il rilascio della certificazione della parità di genere ai fini del riconoscimento del punteggio premiale. L’art. 108, comma 7 del D.Lgs. 36/2023 prevede ora che l’adozione di politiche tese al raggiungimento della parità di genere sia dimostrata esclusivamente attraverso la dimostrazione dell’avvenuta certificazione della parità di genere.

Le modalità con cui un’impresa, dal 1° luglio 2023, potrà dimostrare di adottare politiche per la parità di genere sono quindi le stesse previste dal previgente Codice Appalti: è l’attestazione rilasciata da un soggetto terzo accreditato e imparziale, sulla base dei requisiti di una prassi UNI, a valere per poter attribuire il riconoscimento di un punteggio maggiore in sede di gara pubblica.